domenica 9 maggio 2010

Capitolo 15: Siiiii, VIAGGIARE.......

Viaggiare: è una parola che spesso e volentieri rievoca sensazioni di piacevolezza e di benessere, assaporiamo luoghi esotici, lontani, cocktails e relax, una passeggiata su una spiaggia bianca o un tour ad ammirare bellezze architettoniche di cui non avremmo mai immaginato l'esistenza. L'imponenza di queste sensazioni ci fa sempre passare di vista però il lato peggiore e più disgraziato di tutto ciò.
Io, per esempio, sono una di quelle persone che dovrebbe starsene a casa ed evitare di mettere il naso fuori dalla porta con la consapevolezza che, se lo faccio, inevitabilmente qualcosa succedera'.
E cosi' e' stato anche quest'ultima volta.
Il tragitto era facile anche se non proprio veloce.
Partenza da Verona (e non Malpensa come al solito, sfruttando un passaggio di mia madre che non era proprio sulla via ma che ha fatto un'eccezione gradita).
Arrivo a Francoforte, passaggio sul volo per Boston, ferma una notte per cenare con vecchi amici e partenza il giorno dopo per Pittsburgh.
Stranamente nessun ritardo: era destino io arrivassi in tempo a Boston per una cena di pesce da settanta dollari suonati.
Ovviamente pero' sono stata presa in simpatia da una signora che credo fosse russa o slovena o da qualche posto dove si parla una lingua incomprnsibile formata da geroglifici che mi ha preso un po' come tutor e mi chiedeva a gesti di aiutarla ad accendere il televisorino che le era di fronte, e che l'aiutassi a selezionare il film, lo stesso che stavo cercando di guardare io.
Punto primo: mai dare confidenza agli estranei, nemmeno un mezzo sorriso e possibilmente mai e poi mai guardarli negli occhi, penseranno di poter approfittare di voi.
Quindi, una volta sistemata la signora con la (vana) speranza di vederla ferma e zitta per il restante tempo del film, mi sono immersa nel mio e nel cibo vegano richiesto per evitare pollo gommoso o pasticcio di dubbio odore. Ovviamente non era finita li'. Eh no!
Doveva andare in bagno. Ma non poteva aspettare che le portassero via il vassoio con la cena? Giammmmmmai. Allora: fermale il film, prendi il suo e il tuo vassoio, cercare con estremo equilibrismo di reggerli insieme al libro e al cuscino che avevo sulle gambe, slacciare la cintura e uscire dal mio sedile immettendomi nello stretto corridoio dando il mio fondoschiena in faccia al mio vicino e far passare cosi' la signora. Dopo 15 minuti che era tappata in bagno poi si decide ad uscire e ripeti tutto pregando di non rovesciare il contenuto dei vassoi sul sedile dove dopo mi sarei dovuta risedere.
Finalmente in pace.
Ma ovviamente la dolce signora dalla misteriosa provenienza non era contenta. eh no. Voleva sapere l'ora. Ma l'intelligenza e la perspicacia non devono essere in dotazione nel suo patrimonio genetico perche' non ha pensato di chiedermi l'ora o piu' semplicemente di guardare lo schermo che pendeva sornione sopra le nostre teste e che indicava: dove eravamo geograficamente nel globo, l'ora del posto d'arrivo, l'ora del posto d'origine, il tempo per arrivare a destinazine, la temperatura di fuori, la velocita'....etc etc e il tutto scritto anche in tedesco, lingua che credo che lei sapesse parlare.
Comunque...accendeva e spegneva ripetutamente il cellulare per sapere l'ora fregandosene del fatto che era propro il momento di accensione e spegnimento del cellulare che era pericoloso per la stabilita' e la sicurezza dell'aereo.
E una. e due e tre. alla terza l'ho aggredita con fare minaccioso pregandola di chiedermi l'ora la prossima volta.
Devo averla spaventata ma cio' non e' bastato a farla desisdere dall'importunarmi. Poi sono arrivati con i fogli per entrare al customs una volta a Boston.
Quindi: prendi il suo passaporto, cerca di capire cosa c'era scritto, prendi i fgli da compilare, cerca di capire cosa c'era scritto, spiegarle che doveva prendere i dati dal passaporto e metterli dentro al modulo. Alla fine ho acceso la lucina, spiegandole cortesemente che non doveva andare a cercare lei le hostess, ma che sarebbero arrivate non appena avessero notato la lucina. Ovviamente non l'hanno notato. Quindi ho dovuto rifare tutto il procedimento per farla uscire per andare a consultarsi con le hostess riguardo alla compilazione.
Sono arrivata a Boston stremata.
Il ritorno pero' non e' stato da meno.
La traiettoria prevedeva:
Pittsburgh - Washington
Washington-Francoforte
Francoforte - Verona
dove i miei genitori mi sarebbero venuti a prendere per andare poi a Vicenza dove avevo un appuntamento alle 20.30. L'aereo arrivava alle 14.10.
QUindi:
Pitt- Washington: OK
Washington - Francoforte: ritardo
Ovviamente nessuno sapeva nulla
A francoforte corro come una scema con borsa stracarica di merendine non mangiate e coca cole per l' "after-run". Una mela che potevo eventualmente usare come arma e uno zaino con un PC di 180 chili e 2 libroni che rappresentavano in pieno il concetto di: "il peso della cultura".
Ovviamente il tutto per una minchia.
VOlo Francoforte- Verona: cancellato.
Causa sciopero.
In questi momenti abolirei il diritto di sciopero.
QUindi? Il volo delle 17.15 che mi avrebbe permesso di arrivare comunque in orario al mio appuntamento era pieno. Pensare che ero indecisa se prenotare quello... l'unico disponibile era alle 21 passate. con arrivo quasi alle 23. Erano le 12.30. Neanche morta.
Un volo a Firenze? Che ne dice? Mi guarda sorniona la tizia.
"Certo, un filetto e un bicchiere di Chianti ci starebbero che e' una meraviglia ma e' un tintinnino fuori dalla rotta.
"Ah si? Pensavo fosse vicino"
......
Io non sono forte in geografia ma c'e' chi mi batte.
Venezia. E vada per Venezia. Alle 19? No e' troppo tardi.
Nel frattempo , dopo 4 telefonate a mia madre, 2 a mio padre, una al fidanzato...una barretta di Twix conquistata, la tipa che ha finito il turno e mi pianta e la nuova che mi guarda di sottecchi... ops, ma c'e' un volo prima! alle 16.05.
L'Economy e' finita ma la metto in business.
Stramaledico la stronza infame di prima che non mi aveva dato questa opzione e tutta contenta addento la barretta di cioccolata, caramello e biscotto e mi avvio ai controlli.
FInalmente al gate mi posso rilassare ma........... aereo in ritardo. Hanno forato una gomma? ma si puo' forare una gomam di un aereo?
Un guasto tecnico? ah ecco. melgio.
17.30. Ci caricano su un altro aereo, arrivo stremata, affamata, assonnata a Venezia. Dritta al corso di sommelier dove bevevo per non addormentarmi e registravo per riascoltare la lezione poi.
Alle 23 finisco. Mio padre in autostrada fa gli 80 sotto lo sguardo scrutatore di mia madre e io che saluto i TIR che passano e che ci strombazzano. C'hanno pure ragione.
Alle 2 finalmente sono a letto. docciata e stressata.
Devo andare a Lourdes.

Nessun commento:

Posta un commento