martedì 2 marzo 2010

Capitolo 13: Mi faccio una endovena di caffè

Ormai dormire sta diventando una sfida con me stessa. Ieri sono tornata a casa a mezzanotte passata. Ho fatto il consueto spuntino prima di andare a dormire, nulla di che ma giusto ho sgranocchiato quelle due cosette per evitare di svegliarmi con un cratere nello stomaco.
La temperatura di casa era 18.8 ma un brivido freddo mi ha percorso tutta e così ho alzato un po' ma non è servito a placare la temperatura glaciale una volta sotto la coperta di chasmere+piumone invernale.
Il pigiamone felpato teoricamente servirebbe proprio ad evitare questo ma ora sto cominciando a dubitare seriamente di avere sangue ghiacciato che scorre nelle vene. Dopo mezz'era che ho fraccato la testa sotto le coperte alitando nella vana speranza di alzare la temperatura (o di farmi mancare l'ossigeno e svenire come conseguenza) ho rinunciato alla folle impresa di addormentarmi in tempo utile. Quindi mi sono alzata, ho messo un poncho di pseudolana (unico vestiario caldo che mi stava sopra la maglia felpata extralarge del pigiama (che sexy!)) e ho preso la parte di piumone della metà del letto che non occupato e l'ho sistemata sopra la mia metà di diritto. Il tutto mi faceva assomigliare più ad un salame legato al palo in via di essicamento che ad un essere umano ma questo è servito dopo ben altri 20 minuti a farmi addormentare più o meno al calduccio. Sarà stato merito anche delle gocce alla valeriana che ho riversato istericamente nel bicchiere non contandole nemmeno ma assicurandomi solamente che fosseto in quantità sufficiente per stordirmi. E in effetti così fu fino a mattina inoltrata. La sveglia imperterrita è suonata alle 7.30. Inutile dire che mi sentivo come se avessi la testa di un campanaccio e ci fosse qualcuno che batteva ripetutamente il bastone su di esso.
Mi sono alzata, sono passata dal bagno ad assicurarmi allo specchio di avere ancora la faccia attaccata, sono andata in cucina a prendere la moka, l'ho aperta e ohhhhhhhhhhhhh tutto il caffè di ieri mattina per terra.
è proprio quello che ci vuole...alzarsi con l'aspirapolvere da accendere.
Oggi prevedo tragedie.

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